Più social e più digitalizzazione per le piccole e medie imprese

Più social e più digitalizzazione per le piccole e medie imprese

Una ricerca Ipsos, commissionata da Meta, rivela che in Italia il 60% delle piccole e medie imprese è sopravvissuto alla Pandemia da Coronavirus grazie all’innovazione. E che il 66% delle attività oggi sono più forti e redditizie grazie all’uso delle piattaforme online, incluse app e messaggistica.

Il grado di digitalizzazione delle Imprese Italiane


Nonostante i vantaggi potenzialmente enormi dai processi di digitalizzazione avviati durante i due anni della pandemia, le piccole e medie imprese italiane sono ancora in forte ritardo nella trasformazione digitale vera e propria.
La digitalizzazione delle PMI assume oggi, alla luce della congiuntura economica attuale legata allo scenario post pandemico, un carattere di assoluta necessità e urgenza. Ci sono ancora alcuni ambiti, tuttavia, in cui la digitalizzazione stenta a diventare un obiettivo primario in particolare per le piccole imprese, artigiani e organizzazioni imprenditoriali di piccole dimensioni. Tutte queste realtà hanno subito una forte crisi a causa della pandemia, ma solo alcuni sono stati in grado di buttarsi a capofitto nel mondo del web per provare a vendere online, ad esempio.


La digitalizzazione è una grande opportunità per aziende e imprese. L’opportunità concreta di poter erogare un servizio o produrre un bene in maniera molto più efficiente, riducendo enormemente i costi e aumentando, al contrario la soddisfazione del cliente. Bisogna solo adeguarsi ai tempi che cambiano, implementando nuove tecnologie e acquisendo nuove competenze.
Ma cerchiamo di capire insieme che cosa significa concretamente digitalizzazione di un’impresa.


Definizione di digitalizzazione

Il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico), nello stabilire quali sono gli interventi finanziabili per la digitalizzazione delle PMI e, più in generale, delle imprese italiane, ha di fatto fornito una definizione di digitalizzazione che fa riferimento alla dotazione di hardware, software o servizi specialistici che permettono di:


Modernizzare l’organizzazione del lavoro, implementando tecnologie digitali e nuovi modelli di lavoro flessibile, lavoro agile e Smart Working.

  • Migliorare l’efficienza dei processi operativi
  • Sviluppare nuovi modelli di vendita come l’eCommerce
  • Adottare reti di comunicazione a banda larga (broadband), ultra-larga (ultra-broadband) o basate su reti satellitari
  • Fornire formazione qualificata al personale negli ambiti delle tecnologie digitali e ICT.


Il mercato attuale nel quale si muovono le piccolo e medie imprese è un sempre più competitivo e in continuo cambiamento.


I 4 principali vantaggi della trasformazione digitale


Negli anni, il concetto di Digital Transformation è cambiato. Esso riguarda l’integrazione in azienda di tecnologie digitali, nuovi prodotti e soluzioni che interessano tutte le aree aziendali. L’innovazione può riguardare direttamente i processi produttivi interni, ma coinvolge indirettamente ogni area aziendale. Si tratta di una vera e propria trasformazione, capace di determinare l’aumento dei profitti e l’ottimizzazione dei tempi e delle attività aziendali. Di seguito proviamo ad elencare i 4 principali vantaggi scaturiti dall’adozione di un modello digitalizzato di business.


Aumento della efficienza
La trasformazione digitale genera processi e flussi di lavoro più veloci, facili ed efficienti. Creare dei flussi di lavoro digitali e automatizzati, lasciando ai collaboratori il tempo di concentrarsi su attività per creare valore per l’azienda e di sviluppare più velocemente i progetti e i task assegnati.
L’ingaggio del cliente
La trasformazione digitale permette alle aziende di migliorare la conoscenza delle abitudini dei propri clienti.  Utenti sempre connessi, informati e aggiornati in merito ai prodotti e servizi ed al loro uso o consumo. Offrire una esperienza unica di acquisto, che generi coinvolgimento e che induca al riacquisto, al passaparola e alla fedeltà.
Riduzione tempi e costi
Una netta riduzione dei tempi nell’analisi del valore : la Business Intelligence consente di raggruppare la quantità di dati prodotti, immagazzinati e a tradurli in strategie, volte a produrre un vantaggio competitivo.
Aumento dei profitti
Adottare una strategia di digitalizzazione significa essere un passo avanti alla concorrenza diretta. Questo consente alle aziende di avere un netto vantaggio competitivo, e di conseguenza di aumentare i propri profitti.

Voucher digitalizzazione delle PMI


Questa misura è erogata a tutte le PMI sotto forma di incentivo a fondo perduto utilizzabile per l’acquisto di hardware e software, spese di formazione del personale e, più in generare, sostenere l’adeguamento tecnologico dei processi aziendali. L’entità del voucher è stabilita in base al capitale dell’azienda e all’entità dell’adeguamento tecnologico posto in essere. L’aiuto arriva a finanziare fino al 50% delle spese da sostenere, con un limite di 10mila euro. La domanda va presentata tramite il portale Invitalia. Il Decreto Legge 104 del 2020 (il cosiddetto Decreto Agosto) ha aumentato l’entità del voucher per l’anno 2021, perché la digitalizzazione delle PMI è vista come una delle migliori cure alle ferite economiche lasciate dalla pandemia.

A disposizione delle aziende ci sono oggi circa 50 milioni di euro, per sperimentare i benefici delle tecnologie digitali abilitanti e IoT, ma anche delle nuove metodologie di organizzazione aziendale, come lo smart working. I voucher sono concessi in modalità differenti a seconda della dimensione delle imprese:

  • Microimprese e piccole imprese (meno di 50 occupati e fatturato non superiore ai 10 milioni di euro)
    Il contributo è riconosciuto per ciascun periodo d’imposta nella misura del 50% dei costi sostenuti, con il limite massimo di 40.000 euro.
  • Medie imprese (meno di 250 occupati e fatturato inferiore ai 50 milioni di euro)
    Il contributo è riconosciuto per ciascun periodo d’imposta nella misura del 30% dei costi sostenuti, con il limite massimo di 25.000 euro.
  • Reti d’impresa (aggregazioni di società create per raggiungere specifici obiettivi o portare a termine specifici progetti)
    Il contributo è riconosciuto per ciascun periodo d’imposta nella misura del 50% dei costi sostenuti, con il limite massimo di 80.000 euro.

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