Direttiva Omnibus: la normativa europea che rivoluziona gli acquisti online 

Direttiva Omnibus: la normativa europea che rivoluziona gli acquisti online 

Negli ultimi anni, il settore degli e-commerce ha conosciuto una crescita esponenziale in Italia, con sempre più persone che scelgono di fare acquisti online. Tuttavia, con l’avvento della Direttiva Omnibus, il panorama degli e-commerce sta per subire importanti cambiamenti. In questo articolo, esploreremo insieme le implicazioni della Direttiva Omnibus per gli e-commerce in Italia, e come ciò influenzerà le aziende operanti in questo settore. 

Cosa è la Direttiva Omnibus? 

La Direttiva Omnibus dell’Unione Europea è una normativa che sta rivoluzionando il mondo degli acquisti online, ponendo maggiore attenzione alla tutela dei consumatori. Questa direttiva, entrata in vigore lo scorso 2 aprile in Europa, ma dal 1° luglio in Italia, ha l’obiettivo di migliorare la sicurezza delle transazioni e-commerce, limitare i rischi di frodi e monitorare le attività delle piattaforme di vendita online. 
La Direttiva Omnibus, che prende il nome dalla sua ampia portata, che copre ovvero diverse aree, si applica a tutti i fornitori che offrono beni e servizi a consumatori in Europa, indipendentemente dalla loro sede o dal tipo di prodotto venduto. Tra le disposizioni più significative della direttiva, vi è l’obbligo per le piattaforme di vendita di fornire informazioni chiare e comprensibili sui prodotti, incluse le informazioni sulle condizioni di garanzia e di restituzione. 


Inoltre, la direttiva Omnibus richiede che le piattaforme adottino misure adeguate volte a prevenire le frodi e gli abusi dei consumatori, come la vendita di prodotti contraffatti o la pubblicità ingannevole. Questo aspetto assume particolare importanza per la tutela dei consumatori vulnerabili, come i minori. 

Si tratta di una misura molto importante per proteggere i diritti dei consumatori e garantire che essi abbiano accesso alle informazioni e alle tutele necessarie quando effettuano acquisti online. Grazie alla Direttiva Omnibus, le piattaforme di vendita dovranno adottare pratiche etiche e trasparenti, migliorando così l’esperienza d’acquisto dei consumatori. 

Che impatto ha la Direttiva Omnibus sugli e-commerce in Italia? 

Close-up of male hands working with Europe sales statistic report. Caucasian businessman sitting at table and examining financial paper. Marketing concept

Per gli e-commerce che operano in Italia, la Direttiva Omnibus implica nuove norme che riguardano la gestione di dati personali, le procedure di pagamento, le offerte commerciali e la resa dei prodotti. Tuttavia, questa direttiva rappresenta anche una grande opportunità per gli e-commerce che vogliono fare la differenza nel mondo del web marketing. Cerchiamo di capire nel dettaglio qualcosa in più. 

L’adozione della Direttiva Omnibus in Italia ha comportato una serie di cambiamenti significativi per il mercato degli e-commerce. Il settore del commercio elettronico, già fortemente regolamentato, è uno dei più interessati infatti dalla riforma.

Ai sensi dell’art. 49 cod. cons., accanto ai tradizionali obblighi informativi in capo ai venditori (relativi, ad esempio, alle caratteristiche principali di beni e servizi, al prezzo totale e ai costi accessori), si aggiungono gli obblighi di:  

indicare l’indirizzo geografico, il numero di telefono e l’indirizzo mail del professionista (co.1, lett. c);  

dichiarare esplicitamente l’impiego di processi decisionali automatizzati nella personalizzazione dei prezzi (co. 1 lett. e-bis);  

fornire al consumatore un promemoria circa la garanzia legale di conformità anche per i beni con elementi digitali, i contenuti e i servizi digitali (quali, ad esempio, contenuti audio e video) e un’indicazione dettagliata di tutte le caratteristiche di compatibilità e interoperabilità dei prodotti e servizi offerti. 

I provider dei mercati online non sono di certo esentati dall’adozione della riforma. Anzi, il nuovo art. 49-bis cod. cons. introduce una serie (piuttosto onerosa) di obblighi supplementari in capo ai marketplace, tra questi i principali sono: 

• specificare i principali parametri che determinano la generazione delle offerte presentate al consumatore come risultato finale della sua ricerca;  

• indicare se i terzi che offrono beni, servizi o contenuti digitali tramite il marketplace sono professionisti o meno;  

• chiarire la ripartizione degli obblighi relativi al contratto tra il provider del marketplace e il singolo venditore. 

Cosa implica la direttiva in materia di riduzione dei prezzi 

In tema di scontistica, il nuovo art. 17 bis cod. cons. impone ai professionisti della vendita online in generale, di indicare in tutti gli annunci di riduzione di prezzo, oltre alla percentuale di sconto, anche il prezzo più basso applicato dallo stesso venditore nei trenta giorni precedenti alla riduzione. 

Il motivo è piuttosto semplice: fornire al consumatore un parametro certo e attendibile per comprendere l’effettivo vantaggio dell’offerta e mettere un freno, così, alla pratica scorretta dei prezzi gonfiati in occasione di saldi, che non corrispondono effettivamente al prezzo precedentemente applicato al prodotto/servizio.  

È da notare, inoltre, che l’art. 17 bis cod. cons. è l’unico articolo del Decreto Omnibus che potrà essere applicato a partire dal 1° luglio 2023, anziché dal 2 aprile; questo per consentire ai professionisti di adeguarsi in tempo alla normativa, implementando le modifiche necessarie anche su siti e app varie. 

La difesa dei consumatori sotto la lente della Direttiva Omnibus: le sanzioni 

Le sanzioni previste dalla Direttiva sono proporzionate alla gravità della violazione e includono multe, revoche di licenze e ordini di cessazione dell’attività. Inoltre, la Direttiva prevede che i consumatori colpiti da pratiche commerciali illegali possano beneficiare di rimedi efficaci, come il rimborso dei danni subiti. 

Ai sensi dell’art. 27 co. 9 cod. cons., il massimo imponibile delle sanzioni amministrative irrogabili dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) in caso di pratiche commerciali scorrette è aumentato da 5 a 10 milioni di euro.  
Il nuovo quadro di sanzioni migliorerà la protezione dei consumatori e la capacità delle autorità di contrastare le violazioni dei loro diritti. Inoltre, le norme sulla trasparenza dei prezzi e sull’etichettatura dei prodotti aumenteranno la fiducia dei consumatori nei confronti dei produttori e dei venditori. 

In conclusione, la Direttiva Omnibus e le relative sanzioni rappresentano un passo importante verso una maggiore tutela dei consumatori. Tuttavia, la protezione dei diritti dei consumatori richiede anche un impegno costante da parte delle autorità e dei consumatori stessi. Solo attraverso una collaborazione efficace si può garantire una tutela adeguata dei loro diritti. 

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